martedì 19 luglio 2011

Un buon esordio

Titolo:"In trappola"

Autore: Marko Leino

Scrittore di romanzi (1967), pieces teatrali, raccolte di poesie, tradotti in numerosi Paesi.
E' un quotato sceneggiatori finlandesi e autore di molti film di successo.

Genere: thriller

Csa editrice: Sperling & Kupfer

Copertina: non bellissima, ma coerente con la trama



Trama: Vesa Levola è un giovane come tanti che vive con i genitori in un quartiere popolare di Helsinki, cerca lavoro in un mondo che la crisi ha reso precario, e lotta per coronare i propri sogni, semplici eppure apparentemente irrealizzabili.
Una sera il padre, un delinquente di mezza tacca, gli chiede di accompagnarlo dal suo capo, titolare di una fiorente quanto equivoca impresa edile.
L'incontro è una trappola, e il ragazzo è chiamato a fare una scelta tragica che condizionerà la sua vita.
Da quel momento Vesa è invischiato nei loschi maneggi del padre con debiti che non si pagano in denaro.
Sul confine fra Russia ed Europa fioriscono infatti traffici di droga e clandestini destinati al mercato dell'edilizia, un facciata pulita per il riciclaggio di denaro sporco.
In questo scenario si muove il poliziotto Viitasalo, un uomo con gravi problemi familiari che un giorno ha compromesso la sua vita professionale per disperazione.
Viitasalo è sulle tracce di un boss furbo e senza scrupoli che gestisce un'importante organizzazione criminale e gli ha teso un tranello in cui verranno coinvolti feroci assassini, piccoli delinquenti, agenti corrotti e alcuni innocenti.
Un thriller teso e spietato, e profondamente umano, dove il confine fra il bene e il male, giusto o sbagliato è una zona grigia e incerta nella quale si può continuamente cadere. In trappola.

Pagine: 457

Voto (1-10): 8
Molti personaggi le cui sorti a volte si intrecciano in modo un pò macchinoso.
Come spesso accade con i Paesi scandinavi, il quadro che esce della Finlandia, terra di transito dei traffici mondiali di droga e clandestini è un pò deprimente.
I personaggi, anche quelli "buoni", come Vesa e Viitasalo, hanno un lato oscuro; sono tutti in qualche maniera intrappolati nel loro destino che sembra ineluttabile.
I cattivi sono veramente furbi anche perché quando i traffici assumono una dimensione mondiale i buoni non sanno fare squadra e finiscono per ostacolarsi a vicenda.
Trama ricca di colpi di scena plausibili e ben distribuiti nel racconto che è duro, teso e spietato (assomiglia danantamente alla realtà).
Si legge velocemente ed ha un finale non prevedibile.
Mi ha ricordato il libro di Jens Lapidus "La traiettoria della neve" (Mondadori, 2009).
La crisi è sullo sfondo, ma non mi sembra particolarmente significativa ai fini del romanzo.

Fascetta: Premio per il miglior thriller (finlandese) del 2010

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