venerdì 11 novembre 2011

Il marito della libraia: "Tony & Susan", a chi capisce come va a finire pag...

Il marito della libraia: "Tony & Susan", a chi capisce come va a finire pag...: "Tony & Susan", di Austin Wright, Adelphi (2011). A chi capisce come va a finire la storia pago una pizza! Gran libro, vi consiglio vivame...

"Tony & Susan", a chi capisce come va a finire pago una pizza

"Tony & Susan", di Austin Wright, Adelphi (2011).
A chi capisce come va a finire la storia pago una pizza!
Gran libro, vi consiglio vivamente di leggerlo nonostante il finale.


Confessa, lettore. Se un conoscente ti recapita un manoscritto ingiungendoti di leggerlo entro qualche giorno, quando vorrà incontrarti per un responso, cosa provi? Nervosismo? Fastidio? Imbarazzo? Bene, più o meno quello che prova Susan, anche perché il mittente non è una persona qualsiasi, ma il suo ex marito, e il romanzo che le ha spedito è quello che ha fantasticato di scrivere, senza riuscirci, per tutta la durata del loro matrimonio. Quindi mentre tu, lettore, puoi accampare un qualsiasi pretesto che ti impedisce di fare quanto più desidereresti al mondo, cioè leggere quel benedetto manoscritto, Susan deve sedersi, e cominciare da pagina uno. Dove si racconta di una famiglia che torna a casa nella notte, in aperta campagna. Di un sorpasso e di un controsorpasso con una macchina sconosciuta. Di uno scambio di insulti dai finestrini. Di un agguato, qualche chilometro dopo. Di una moglie e una figlia portate via da tre balordi. Di un uomo rimasto solo, che vaga alla loro ricerca in una notte che, come un incubo perfetto, sembra sempre ricominciare daccapo. Allora, lettore? Se alla fine hai ceduto anche tu, se ormai stai leggendo da sopra le spalle di Susan, devi fermarti, come lei. Fare una pausa. Cercare conforto nei suoi pensieri, nel suo sforzo di capire da dove tutto questo abbia avuto inizio. Prima o poi però, insieme a lei, dovrai ricominciare a leggere. Di alcuni fatti muti, semplici, atroci. E di una lenta, feroce, allucinata vendetta...

Ho trovato questo romanzo incredibilmente trascinante.
Come la protagonista Susan, mi sono ritrovato a divorare le pagine del manoscritto inviatele dall'ex marito per capire come andava a finire la sventurata vicenda di Tony e dalle sua famiglia e a fare il tifo per lui nel momento supremo della vendetta.
Alla fine non sono riuscito a capire:
1. che fine fa Tony;
2. che collegamento c'è fra la vicenda narrata e la vita di Susan.
Riassumendo: libro da 9 con finale N.C. (non classificabile).
Mi aspettavo un colpo di scena, una sorpresa e invece niente.
Un vero peccato sprecare una storia così.
Spero che qualche lettore sappaia darmi delucidazioni sul finale di questo libro.
Pensare, come suggerisce la casa editrice, che tutto si limiti al desiderio dell'ex marito di far provare alla ex moglie,che non lo aveva ritenuto all'altezza di intraprendere la carriera di scrittore, emozioni e sensazioni quali fastidio, imbarazzo, paura, ecc., non mi convince per nulla.
Certamente far sì che la ex moglie, prima scettica, poi rapita letteralmente dal racconto, non riesca più a staccarsi da esso e si senta coinvolta personalmente deve essere stata per l'ex marito una grande soddisfazione, ma comunque non mi sembra abbastanza.

"Drive", di Sallis. Mai fare torti ad un autista!

Mai fare torti ad uno che dice di limitarsi a guidare!!!


La stanza di un Motel 6 a nord di Phoenix, la tarda luce dell'alba che preme alla porta e alle finestre, i rumori del traffico dalla vicina autostrada, il lamento di qualcuno che piange nella camera attigua.
E una pozza di sangue che avanza, lenta, inesorabile...
Tre cadaveri in un mare di sangue: questa è la scena che si presenta agli occhi di Driver, che ha una sola soluzione davanti a sé: la fuga. Lui non ha avuto nessuna parte nel crimine. Lui non spara, lui non porta armi. E lo ha anche detto senza mezzi termini ai suoi complici: "Io non partecipo, non so nulla, non ho armi. Io guido. Nient' altro". Quelli, i complici, avevano un buon colpo tra le mani e cercavano un autista. Un lavoretto da niente per chi è uno dei migliori stuntman di Hollywood, capace di scene da cardiopalma, di giri della morte e di incredibili acrobazie su due ruote. Un lavoretto, però, finito male. Con tre cadaveri nella stanza di un motel e duecentocinquantamila dollari che ora scottano tra le mani di Driver. Lo stuntman si ritrova con una taglia sulla testa e una domanda martellante: chi ha fatto il doppio gioco e ora lo vuole morto? Per dare una risposta e salvarsi la pelle, si trasforma in un uomo in fuga, tra l'Arizona e Los Angeles, costretto a uccidere chi costituisce una minaccia e sicuro soltanto della sua Dodge, vecchia di dieci anni ma resistente come un carrarmato.Ma la fuga, si sa, è anche l'occasione per ripercorrere le tracce della propria esistenza.

"Io non partecipo, non so nulla, non ho armi. Io guido. Nient' altro"; il  protagonista del libro di James Sallis, edito da Giano (2011) si presenta così a coloro che lo ingaggiano per lavoretti sporchi tipo rapine, ecc..
Poi, al momento giusto, seppur ingannato e braccato, si trasforma in un assassino spietato e vendicativo.
La scoperta di questa anima nera crea qualche sussulto in una storia breve che potenzialmente poteva essere esplosiva e che invece è interessante e originale solo quando parla dell'attività di stuntman.
Voto: 7 -