mercoledì 20 luglio 2011

Giallo classico alla Malvaldi; ma l'assassino non è il maggiordomo

Titolo:"Odore di chiuso"

Autore: Marco Malvaldi




Marco Malvaldi, nato a Pisa nel 1974, ha pubblicato con Sellerio tre romanzi della serie dwi vecchietti del BarLume: La briscola alle cinque (2007), il gioco delle tre carte (2008) e il Re dei giochi (2010).
I clienti della libreria che li hanno letti li hanno trovati molto divertenti.
Genere: giallo

Case editrice: Sellerio editore Palermo

Copertina: Olio su tela di Jean Baptiste Oudry, 1713 - Musée des Beaux-Arts, Marsiglia.
Ottima scelta rispetto al tema del romanzo.



Trama: in un castello della Maremma toscana, vicino alla Bolgheri di Giosue Carducci, arriva un venerdì di giugno del 1895 l'ingombrante e baffuto Pellegrino Artusi.
Lo precede la fama del suo celebre "La scienza in cucina e l'arte di mangiare bene", il brioso e colto manuale di cucina, primo del genere, con cui ha inventato la tradizione gastronomica italiana.
Ma quella di gran cuoco è una notorietà che non gli giova del tutto al castello, dove dimora la famiglia del barone Romualdo Bonaiuti, gruppo tenacemente dedito al dolce far nulla.
La formano due figli maschi, Gaddo, dilettante della poesia che spera sempre di incontrare Carducci, e Lapo, cacciatore di servette e contadine; la figlia Cecilia, di talento ma piegata ad occupazioni femminili; la vecchia baronessa Speranza che vigila su tutto dalla sua sedia a rotelle; la dama di compagnia che vorrebbe essere invisibile e le due cugine zitelle.
In più la numerosa servitù, su cui spiccano la geniale cuoca, il maggiordomo Teodoro, e l'altera e procace cameriera Agatina.
Contemporaneamente al cuoco letterato giunge al castello il signor Ciceri, un fotografo che non si capisce bene cosa sia venuto a fare al castello.
In questo umano entourage piomba gelido il delitto del maggiordomo Teodoro trovato avvelenato e poco dopo una schioppettata ferisce il barone Bonaiuti.
I sospetti cadono sulla povera Agatina.
Sarà pellegrino Artusi, grazie alla sua saggezza e alle sue originali letture, a dare al delegato di polizia le dritte per ritrovare la pista giusta.


Voto (1-10): 8,5


Un giallo classico, con un'ottima ambientazione storica, che propone l'enigma della camera chiusa o mistero della camera chiusa,  l'indagine si svolge intorno a un delitto compiuto in circostanze apparentemente impossibili come quello scoperto all'interno di una camera chiusa dall'interno, in questo caso la cantina.
Curioso il personaggio di Pellegrino Artusi, che mi ricorda seppur vagamente Hercule Poirot.
Il maggiordomo, assassino per antonomasia, è questa volta la vittima del giallo.
Divertente ed ironica la presentazione dei giovani rampolli figli del barone, una nobiltà decadente persa fra sogni e vizi.
In questa Italia post unificazione (siamo nel 1895) i valori della nobiltà lasciano il posto a quelli dell'economia.
Ho divorato questo romanzo durante un lungo viaggio aereo verso la Cina facendomi delle grasse risate con gli altri passeggeri con gli occhi a mandorla che mi guardavano stupiti.


Fascetta "inventata": un giallo classico rivisitato con insolente umorismo dal Camilleri toscano Malvaldi


Nessun commento:

Posta un commento