martedì 2 agosto 2011


La condanna del sangue" di Maurizio De Giovanni (Fandango tascabili - 2011)

                                                              


La condanna del sangue (la primavera del commissario Ricciardi) è una delle indagini di un ciclo dedicato alle quattro stagioni.
Una vecchia cartomante-usuraia viene barbaramente uccisa; le indagini si indirizzano verso i suoi frequentatori.
Il commissario in questione ha un dono particolare: riesce a sentire le ultime parole pronunciate da chi muore di morte violente.
In questo caso il commissario Ricciardi sente la vecchia pronunciare in punto di morte pronuncia la frase: il Padreterno non è un commerciante che paga il sabato.
L'ambientazione mi piace, la Napoli del 1939.

Il libro mi è piaciuto abbastanza (voto 9); i personaggi, ben descritti, risultano interessanti e ben calati in quell'epoca.
Colpisce l'umanità del commissario e del suo brigadiere di fiducia (Maione) convinti che anche una spregevole megera come la Calise abbia diritto ad avere giustizia.
Molto suggestiva la descrizione dei vicoli e dei caseggiati dei quartieri popolari napoletani in cui si muove un'umanità dolente per la quale l'arrivo della primavera è di minimo sollievo.
Il commissario Ricciardi, diretto e coraggioso nel lavoro, è timido e malinconico nella vita privata convinto che il dono che possiede lo condanni alla solitudine affettiva. Il suo amore discreto per la dolce dirimpettaia spezza il cuore.
Coinvolgenti, a tratti addirittura commoventi l'evolversi delle vicende personali dei protagonisti, in particolare quando all'inizio del romanzo viene spiegato da dove nasce la devozione del brigadiere Maione per il commissario.
La lettura scorre piacevole sempre, dalla prima all'ultima pagina.
I riferimenti poetici all'arrivo della primavera risultano a volte leggermente stucchevoli. Quelli al sangue sono più realistici.
L'indagine poliziesca rappresenta in questo caso l'ossatura di un bel romanzo popolare.

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