lunedì 19 settembre 2011

"Tu sei il male", buon esordio di Roberto Costantini fra due mondiali vincenti per l'Italia

"Tu sei il male" di Roberto Costantini, Marsilio, 2011; un primo romanzo niente male di una trilogia che incuriosisce.
669 pagine forse troppe.






La copertina non è il massimo.

Trama
Roma, 11 luglio 1982. La sera della vittoria italiana al Mundial spagnolo Elisa Sordi, giovane impiegata di una società immobiliare del Vaticano scompare nel nulla. L'inchiesta viene affidata a Michele Balistreri, giovane commissario di Polizia dal passato oscuro. Arrogante e svogliato, Balistreri prende sottogamba il caso, e solo quando il corpo di Elisa viene ritrovato sul greto del Tevere si butta a capofitto nelle indagini. Qualcosa però va storto e il delitto rimarrà insoluto. Roma, 6 luglio 2006. Mentre gli azzurri battono la Francia ai Mondiali di Germania, Giovanna Sordi, madre di Elisa, si uccide gettandosi dal balcone. Il commissario Balistreri, ora a capo della Sezione Speciale Stranieri della Capitale, tiene a bada i propri demoni a forza di antidepressivi. Il suicidio dell'anziana donna alimenta i suoi rimorsi, spingendolo a riaprire l'inchiesta. Ma rendere finalmente giustizia a Elisa Sordi dopo ventiquattro anni avrà un prezzo ben più alto del previsto. Balistreri dovrà portare alla luce una verità infinitamente peggiore del cumulo di menzogne sotto cui è sepolta, e affrontare un male elusivo quanto tenace, che ha molteplici volti uno più spaventoso dell'altro.

VOTO: 8,5
Il riferimento ai due mondiali vinti dall'Italia (1982 e 2006) c'entra poco con la vicenda in sé; serve solo ad identificare due periodi della nostra storia profondamente diversi.
L'attesa della finale, la partita stessa e festeggiamenti della vittoria rappresentano una specie di bolla in cui tutto diventa possibile, anche che il male agisca indisturbato.
Senza calcare mai troppo la penna Costantini ci racconta un commissario dai due volti: negli anni '80 uno sciupafemmine d'assalto, poco interessato al suo lavoro, rabbioso; nei primi anni del 2000 un uomo triste, depresso, imbolsito, anche se più coinvolto nella sua professione.
L'effetto di questa profonda trasformazione, il rimorso per un omicidio affrontato con troppa superficialità agli inizi carriera.
Mi ha colpito molto la prima pagina del romanzo, quando il serial killer, l'uomo invisibile, attribuisce la sua carriera ed escalation criminali all'inettitudine e al disinteresse di una persona che poteva fermarlo al primo omicidio andando oltre le apparenze.
Il finale evidenzia come i desideri di vendetta possano accomunare soggetti molto diversi fra loro e dar vita a spirali i cui esiti sono imprevedibili.

Booktrailer

venerdì 16 settembre 2011

Il marito della libraia: "Il tribunale della anime" di Donato Carrisi, un c...

Il marito della libraia: "Il tribunale della anime" di Donato Carrisi, un c...: "Il tribunale delle anime" di Donato Carrisi, Longanesi, 2011. Voto: 9,5 Un ottimo romanzo, secondo me più bello e coinvolgente de "Il s...

"Il tribunale della anime" di Donato Carrisi, un capolavoro di thriller

"Il tribunale delle anime" di Donato Carrisi, Longanesi, 2011.



Voto: 9,5
Un ottimo romanzo, secondo me più bello e coinvolgente de "Il suggeritore".
Un'opera seconda che è a mio giudizio migliore dell'esordio (risultato eccezionale!): la scelta di Roma come location (le chiese di Roma aggiungono al romanzo un quid in più), l'intreccio fra le due vicende (quella dei penitenzieri e quella del serial killer trasformista) abilmente gestita, la capacità di tenere incollato il lettore fino alle ultimissime pagine (quest'abilità l'aveva già dimostrata con Il suggeritore), l'utilizzo di un linguaggio più colto rispetto al thriller classico di azione che spinge alla riflessione sulla condizione umana e sul sottile confine fra bene e male e denota una conoscenza approfondita della criminologia e della psicologia.
Il titolo "Il tribunale delle anime" è migliore rispetto a quello che era stato annunciato inizialmente "I cacciatori del buio".
La copertina non mi sembra adatta alla storia; non mi era piaciuta molto neanche quella de IL suggeritore.


Roma è battuta da una pioggia incessante. In un antico caffè, vicino a piazza Navona, due uomini esaminano lo stesso dossier.
Una ragazza è scomparsa. Forse è stata rapita, ma se è ancora viva non le resta molto tempo.
Uno dei due uomini, Clemente, è la guida. L’altro, Marcus, è un cacciatore del buio, addestrato a riconoscere le anomalie, a scovare il male e a svelarne il volto nascosto. Perché c’è un particolare che rende il caso della ragazza scomparsa diverso da ogni altro. Per questo solo lui può salvarla. Ma, sfiorandosi la cicatrice sulla tempia, Marcus è tormentato dai dubbi. Come può riuscire nell’impresa a pochi mesi dall’incidente che gli ha fatto perdere la memoria?
AnomalieDettagli.
Sandra è addestrata a riconoscere i dettagli fuori posto, perché sa che è in essi che si annida la morte. Sandra è una fotorilevatrice della Scientifica e il suo lavoro è fotografare i luoghi in cui è avvenuto un fatto di sangue. Il suo sguardo, filtrato dall’obiettivo, è quello di chi è a caccia di indizi. E di un colpevole.
Ma c’è un dettaglio fuori posto anche nella sua vita personale. E la ossessiona.
Quando le strade di Marcus e di Sandra si incrociano, portano allo scoperto un mondo segreto e terribile, nascosto nelle pieghe oscure di Roma. Un mondo che risponde a un disegno superiore, tanto perfetto quanto malvagio.
Un disegno di morte.
Perché quando la giustizia non è più possibile, resta soltanto il perdono.
Oppure la vendetta.
Questa è la storia di un segreto invisibile eppure sotto gli occhi di tutti. Questa è la storia di un male antico ed eterno e di chi lotta per contrastarlo. Questa è una storia basata su fatti veri, ispirata a eventi reali: la sfida non è crederci, ma accettarlo

lunedì 12 settembre 2011

Il marito della libraia: "Congo. Inferno verde" di Pinol, come nasce un gra...

Il marito della libraia: "Congo. Inferno verde" di Pinol, come nasce un gra...: "Congo. Inferno Verde" di Pinol, Fazi editore, 2011; c ome nasce un grande scrittore di avventure africane. Che cosa accomuna uno scritt...

"Congo. Inferno verde" di Pinol, come nasce un grande scrittore di avventura

"Congo. Inferno Verde" di Pinol, Fazi editore, 2011; come nasce un grande scrittore di avventure africane.



Che cosa accomuna uno scrittore squattrinato, un condannato a morte, la foresta africana e la febbre dell'oro? Quale indicibile verità si nasconde in Congo? Londra, 1914. Thomas Thomson si guadagna da vivere come ghost writer di un celebre scrittore di romanzi d'avventura, il dott. Flag.
Un giorno, riceve da un avvocato l'incarico più bizzarro che gli sia mai stato affidato: scrivere la storia di Marcus Garvey, un uomo condannato alla pena di morte per l'omicidio dei fratelli Craver, figli scapestrati e perdigiorno di un duca inglese trucidati nel cuore della giungla. Lentamente, Thomson arriva a conquistarsi la fiducia di Garvey, che gli racconta la sua versione dei fatti: una storia tanto incredibile da sembrare inventata, in cui si narra di una miniera d'oro trasformata in fortino di guerra e di una città sotterranea estesa come un continente, abitata da "strani" autoctoni, di una fanciulla più bianca della neve e di una tormentata storia d'amore. Acclamato da pubblico e critica come uno dei romanzi più originali e divertenti della scena letteraria europea, Congo.


Mi è piaciuto molto: l'inizio è stato folgorante (non solo quando il protagonista, Thoma Thomson, si cimenta con il racconto "Congo, inferno verde", ma anche quando si incontra/scontra con il dott. Flag) il finale entusiasmante.
La parte centrale, seppur avventurosa, mi è sembrata un po' lunga; leggendo però il finale si capisce che era necessario approfondire quello che il detenuto Marcus racconta della sua esperienza in Congo.
Colonialismo, avidità e manipolazione sono le tre chiavi di questo libro, assolutamente da leggere.
Voto: 9

La copertina, fra il tectone e il congolese, non mi entusiasma.