giovedì 11 agosto 2011

Voto 10 a La festa di Orfeo, un romanzo avvincente

Il miglior romanzo (poliziesco + thriller + horror splatter) che ho letto finora nel 2011: voto 10, considerando anche che l'autore è un esordiente.

Vi consiglio di leggere la festa di Orfeo, un romanzo di Marquez Sanchez Javier, edito da Gargoyle (2011).
Un'opera prima che colpisce per la sua originalità e per la sua capacità di mescolare i generi letterario e cinematografico.



Nell'Inghilterra del 1956 il governo britannico è sconcertato di fronte agli orribili delitti avvenuti in una contea alla frontiera scozzese (una vera e propria strage > vedi riferimento a Grano Rosso sangue).
Del caso sono incaricati Andrew Carmichael, un ispettore di Scotland Yard specializzato in crimini "anomali", e il suo giovane collega, il detective Harry Logan (vedi Sherlock Holmes e il fido Holmes).
Nello stesso tempo, una piccola casa cinematografica, la Hammer Films, ha deciso di cimentarsi nel rilancio del cinema horror producendo un'innovativa versione a colori del Frankenstein.
Ne sarà protagonista il famoso attore televisivo Peter Cushing, che viene invitato a prepararsi per la parte consultando alcuni specialisti al fine di ricercare le radici della paura umana.
Le strade dei poliziotti e dell'attore finiranno per incrociarsi fatalmente lungo una pista che conduce a "La fête du Monsieur Orphée", una misteriosa pellicola risalente agli anni del cinema muto, che sembra seminare una lunga, sanguinosa scia di morte e distruzione.

Nel libro è possibile trovare vari ingredienti: giallo, horror, thriller in modo magistrale.
Curiosi i continui riferimenti cinematografici: "Grano rosso sangue", "Sherlock Holmes", "Frankestein", addirittura "Indiana Jones", "Il nome della rosa", "L'esorcista", "Il corvo nero".
Qual'è la fonte principale fonte della paura dell'uomo?
Satana, come impersonificazione del male, della  malvagità assoluta che l'uomo ha bisogno di identificare con un essere esterno da se stesso, ma che in realtà alberga in lui.

Il coinvolgimento di Peter Cushing, Boris Karlof, Bela Lugosi, ... i miti del cinema Horror degli anni '30 ai '60 risulta delizioso per gli amanti del genere.

Finalmente un romanzo di cui non si capisce fin dall'inizio il finale.
Caratteristica che oggi ci garantiscono soprattutto le opere prime.
Assolutamente da non perdere.
Mi raccomando non lo leggete di notte!

Bella la recensione di Pappalardo su Repubblica:
La Repubblica
Dario Pappalardo recensisce il primo horror iberico targato Gargoyle sulla Repubblica di sabato 16 luglio 2011
Pellicole e delitti ecco l’horror cinefilo
Appassionati di horror di serie A e B, fatevi avanti. Il thriller d’esordio di Javier Márquez Sánchez (spagnolo di Siviglia, classe 1978) si può leggere come una sfida (cinefila) all’ultimo sangue. Disseminati nella narrazione, ci sono da decifrare continui omaggi alle pellicole di genere.
E l’azione non può che muovere da un film: La festa di Orfeo, commissionato, pare, dal diavolo in persona nella Hollywood degli anni del muto. Ora, invece, siamo nel 1956, a Londra, e sulle tracce di quell’opera maledetta – chi la vede uccide e si uccide – ci sono un detective che sembra Sherlock Holmes, un vecchio archeologo, un lord col vizio del satanismo e... Peter Cushing.
Chi era costui? La star della Hammer, la casa di produzione inglese degli anni Cinquanta che girò a colori Frankenstein, Dracula e i vari sequel, resuscitando un intero filone. È lui, impeccabile british gentleman, l’eroe. Dovrà impugnare spade, scoprire passaggi segreti e sventare sacrifici umani, proprio come sul set.
In una scena, compare Boris Karloff. Avete presente la creatura di Mary Shelley, nella versione del 1931?

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