venerdì 19 agosto 2011

L'esca, non ci si capisce niente però ti cattura

"L'ESCA" di JOSE CARLOS SOMOZA, Mondadori editore

Lo chiamano lo "Spettatore".
È un killer spietato e semina morte fra le donne, in prevalenza prostitute e straniere, brutalmente torturate e fatte a pezzi.
Diana Bianco è l'esca: addestrata dalla polizia di Madrid, a soli venticinque anni è la migliore, la più preparata, l'unica che può fermarlo.
In un tempo in cui la tecnologia non basta da sola a catturare gli assassini, la polizia ha messo a punto un nuovo metodo che si basa sulla teoria dello psinoma, una sorta di codice genetico che identifica la personalità di un individuo attraverso il suo desiderio e il modo di soddisfarlo.
Questa teoria risalirebbe addirittura a Shakespeare e sarebbe presente in tutte le sue opere.
Le esche infatti si esercitano in veri e propri teatri, dove mettono in scena gli atteggiamenti, i gesti e i comportamenti indispensabili per agganciare gli assassini.
Ma lo Spettatore sembra sfuggire a qualsiasi profilo psicologico, manifestando addirittura personalità diverse e sfuggendo così a ogni tentativo di classificazione. Q
uando Diana Bianco scopre che sua sorella Vera è il prossimo obiettivo dello Spettatore, decide di giocarsi il tutto per tutto.
Ha così inizio una corsa contro il tempo che la porterà fino al mostro, in un terrificante gioco di sospetti e colpi di scena. Diana dovrà anche fare i conti con il suo tragico passato senza poter contare nemmeno su chi le è più vicino, perché niente e nessuno è ciò che sembra. E l'orrore non ha mai una sola faccia.




Come prevede la teoria dello psinoma, il romanzo ti stimola al punto di possederti e spingerti a leggerlo fino all'ultima pagina.
La trama è originale, anches e ci vogliono un po' di pagine per capire bene la  teoria dello psinoma (fortunatamente un'invenzione dell'autore).

Leggendo questo originalissimo romanzo, che consiglio con un voto pari a 8,5,  mi sono chiesto come è possibile neutralizzare un terribile serial killer come lo Spettatore riconoscendo la sua filia e proponendogli la maschera corrispondente così da attrarlo, possederlo e poi disruzionarlo (ma che vuol dire quest'ultimo termine?); non sarebbe meglio ricorrere ai classici pistola, coltello o bazooka.

Non condivido alcune critiche lette in altri blog o siti che definiscono il romanzo quasi "pornografico"; è piuttosto morboso; trovo questa caratteristica del tutto coerente con il profilo del criminale e il ruolo dell'esca.


Chi intende leggerlo sappia che la caccia allo Spettatore, serial killer molto astuto e crudele, non è l'unico tema del libro: infatti un serial killer tira l'altro ed è difficile accettare il fatto che oltre ad essere strumento anticonvenzionale contro il crimine si è anche un esperimento.
Diana Blanco dovrà rimettere in discussione molte cose prima dell'epilogo.

Somoza è uno scrittore spagnolo.
Confermo la mia idea che i romanzieri spagnoli di gialli, thriller e romanzi storici scrivano veramente bene.

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