mercoledì 26 ottobre 2011

"Cul de sac", il noir balcanico del bravo Custerlina

"Cul de sac", Alberto Custerlina, Dalai editore, 2011


"Cul de sac" fa riferimento metaforicamente alla situazione in cui si trova una persona all'interno di un tunnel di cui non si vede l'uscita, ma non è possibile tornare indietro.
Avevo letto il libro precedente di Custerlina: "Mano nera" che pur non avendomi particolarmente entusiasmato, però, devo dire non mi era neanche dispiaciuto.
Avevo trovato che l'azione fosse troppo preponderante rispetto alla psicologia dei personaggi.

ATrieste, leggere la pagina della cronaca nera è noioso quanto fare la fila alle poste.
Ci penserà Ljudmila Horvat, killer croata e fervente cattolica, a movimentare la sonnolenta città spazzata da una bora gelida. In compagnia di un ex poliziotto croato-bosniaco, la donna dovrà impedire che un oligarca russo riesca a portare a termine il suo piano criminoso: mettere in piedi un traffico illecito di uranio dal Congo verso l'Iran. A complicare la situazione entra in gioco Zeno Weber, ex mercenario triestino che, suo malgrado, si troverà coinvolto negli eventi. Con "Cul-de-sac" Alberto Custerlina sposta il mirino sul confine occidentale dei Balcani, mettendo in scena tre storie intrecciate che, in una escalation di avvenimenti, trascineranno i protagonisti in un abisso senza fondo, tra fascisti irriducibili, mafiosi russi, banchieri corrotti, poliziotti convinti di avere le mani troppo legate, organizzazioni segrete e criminali di bassa lega, tutti accomunati dalla smania di potere e di soldi, tutti personaggi di una tragedia umana fin troppo reale.


A distanza di tempo mi sono ritrovato a leggere"Cul de Sac", romanzo che contiene riferimenti a Mano Nera, e mi sembra che abbia superato il difetto sopra evidenziato.
Custerlina merita a mio avviso un bel 8,5 grazie al suo stile asciutto, tagliente e alla sua capacità di intrecciare in maniera non banale tre storie avvincenti.
Consigliato a chi ama i traffici internazionali illeciti legati all'EST Europa (in particolare ai Balcani) e i colpi di scena.







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